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Economia, su quale futuro vogliamo puntare?

Milano, 7 Aprile 2020 - Constatiamo che, apparentemente e purtroppo, il Decreto Liquidità non contiene alcuna misura specifica per contrastare la crisi legata al lockdown che sta colpendo molte startup. L'appello che abbiamo lanciato con VC Hub insieme ad oltre 70 startup e scale-up Italiane e le interlocuzioni che abbiamo avuto come associazione con diversi esponenti del Governo, dei Ministeri e del Parlamento non sembrano aver avuto per ora alcun effetto.

E’ chiaro che in questo momento la pressione di tutti settori economici è fortissima, ma è indubbio che la sensibilità rispetto alle startup in Italia è ancora pressoché inesistente.

Ma perché le startup innovative meritano dei provvedimenti “ad hoc”? ci viene a volte chiesto. Le startup innovative sono diverse dalle aziende ‘normali’ in molti aspetti: sono finanziate pressoché esclusivamente da soggetti specializzati (fondi venture capital, incubatori e business angels), alcune normative specifiche lo regolamentano, e (almeno nel resto del mondo occidentale) spesso vi viene riservato un occhio di riguardo. Ma perché ?

Al di là della incontestata correlazione tra livello di sviluppo dell'ecosistema startup e competitività, crescita Pil e occupazione di tutti i paesi "sviluppati" (che però sono fondamentali, visto che oggi le aziende più grandi e maggiormente valorizzate sono tutte ex-startup finanziate da fondi di venture capital) è necessario comprendere che le startup sono aziende che seppur giovani affrontano una competizione globale e nostri competitor più prossimi (USA, Francia, Germania, UK, Scandinavia) sono molto agguerriti. Nel digitale, nel biotech, su Internet, in campo dell'energia, nella space economy qualunque startup deve superare decine di concorrenti da tutto il mondo. Questo è vero anche in altri settori, ma in tantissimi altri non è così (ad esempio a tutti i business di prossimità come la ristorazione e i cantieri edili).

Inoltre per molte startup tecnologiche il fatturato o gli utili non sono validi indicatori del loro valore: se una startup biotech sta sviluppando una molecola che potrebbe diventare un potenziale farmaco, si troverà per alcuni anni senza avere ricavi, ma se non riesce ad avere i finanziamenti per svilupparlo non vi riuscirà comunque mai. Il discorso vale per qualunque startup innovativa in fase di sviluppo di un nuovo prodotto o tecnologia: le startup non si autosostengono, non finanziano gli investimenti che devono effettuare attraverso gli utili accumulati della gestione ordinaria, ma dipendono dalla loro abilità nel convincere gli investitori (i Venture Capitalists in primis) della bontà del percorso intrapreso e dei risultati intermedi raggiunti.

In un clima di generale fiducia e con una adeguata offerta di capitali di Venture Capital questo processo di selezione tende a funzionare, ma se interviene una crisi sistemica e un calo della fiducia, con un settore che già parte sottodimensionato (come è il caso in Italia) il rischio di gettare al vento in poche settimane ingenti investimenti, capitale umano e intellectual property diventa altissimo.

Concedere alle PMI prestiti garantiti dallo Stato per un importo fino al 25% del fatturato, ad esempio, non è una misura adeguata per le startup in quanto molte nemmeno fatturano. Più adeguato sembra invece parametrare sul costo del personale la quantificazione dei finanziamenti accessibili. Restano comunque senza risposta al momento tutte le misure che Vc Hub ha proposto e articolato al governo e che, da una nostra prima stima avrebbero pesato per non piu di 500 mio di Euro (su una manovra quantificata in 400 Miliardi di Euro).. parliamo di poco più di 1 per 1000 !

Flashback: Parigi, 15 Giugno 2017 Emmanuel Macron apre suo discorso inaugurale a Vivatech (principale evento annuale in Francia per Ecosistema Venture-Startup) con "I want France to be a Start-up Nation": https://www.youtube.com/watch?v=iZd-g-_YL6k . Certamente anche uno slogan di impatto quello di Macron che neppure ha iniziato lui il processo che ha portato la Francia a investire nel 2019 oltre 10 volte quanto si è investito in Italia. Colpisce invece che ieri nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri il Governo abbia voluto elencare nominativamente innumerevoli settori e categorie che avrebbero beneficiato degli aiuti e non abbia neppure vagamente menzionato le start-up innovative. Non sarebbe cambiato molto nella sostanza ma il fatto di non aver neppure ritenuto farne menzione la dice tutta su quanta considerazione vi sia per il nostro settore tra chi ci governa.

Questo virus verrà sconfitto e un giorno torneremo ad una vita normale, ma quel giorno, se non sara troppo tardi, dovremo chiederci concretamente su cosa pensiamo di impostare lo sviluppo futuro del nostro paese. A nostro avviso senza startup tecnologiche le opzioni non saranno così tante.

A maggior ragione, vale la pena per chi pensa sia importante firmare l'appello di VC Hub Italia al Governo qui bit.ly/futurosenzafuturo. Da parte nostra non ci rassegneremo e continueremo a spingere per fare valere nostre argomentazioni.

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